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I consumatori ai tempi del virus: ecco cosa cambia.

I risultati del più grande studio globale Kantar, leader mondiale sulle ricerche di mercato, svolto in questo periodo di epidemia da coronavirus, analizza quelle che sono definite le “nuove” abitudini dei consumatori, la fruizione dei media e le attese. Hanno preso in considerazione le opinioni di oltre 25mila consumatori provenienti da più di 30 Paesi e la prima ondata del Covid-19 analizzata, offre ai brand una direzione ben chiara per continuare a stare vicini e soprattutto connessi ai clienti durante questa epidemia.

Qui di seguito vi riportiamo alcuni insights, considerando che i Paesi analizzati sono stati raggruppati in tre stage di sviluppo della pandemia (iniziale, sviluppo, conclamato).

FRUIZIONI MEDIA

Ogni Paese si è trovato piano piano più coinvolto nella pandemia di coronavirus e il consumo dei media in casa, è aumentato su tutti i canali. La navigazione sul web è aumentata del 70% durante l’apice di questa emergenza. Un incremento notevole anche il consumo tradizionale della TV che segna un +63%. Molto significativo è anche l’aumento dell’uso dei social media, rispetto ai normai tassi di utilizzo: +61%.

Le persone cercano di tenersi in contatto con i propri cari e conoscenti, per questo motivo, l’App di Whatsapp ha ottenuto complessivamente un aumento del 40% nell’utilizzo (Fase iniziale della pandemia 27% – a metà 41% – all’apice 51%). Uno dei Paesi con un maggior aumento di utilizzo Whatsapp è la Spagna con un +76%.

Un aumento sostanziale si registra anche per Facebook con un +37%. La Cina ha registrato un aumento del 58% nell’uso dei social locali come Wechat e Weibo. Nella  fascia di età 18-34 anni abbiamo un maggior utilizzo delle app di messaggistica. Whatsapp, Facebook e Instagram hanno registrato un aumento dell’utilizzo del 40% principalmente da parte degli under 35.

I canali di notizie tradizionali come i programmi televisivi e i quotidiani sono, oggi, considerati più affidabili e il 52% delle persone li identifica come fonte più “attendibile” in riferimento alle notizie Covid-19. Solo il 48% delle persone ritiene affidabili i siti web delle agenzie governative, il che lascia intendere che le misure prese non siano in grado di fornire sicurezze e garanzie ai cittadini, nel mondo. I social pagano la perdita di credibilità dovuta ai recenti scandali/fake news e sono considerate come fonte affidabile di informazioni solo dall’11% delle persone.

ph.: WGSN_Original_Image_Coronavirus_cover.jpg

LA PUBBLICITÀ OGGI

Solo una piccolissima parte dei consumatori si attende uno stop della pubblicità. Dato che molti brand considerano “l’oscuramento” come un’eventualità per risparmiare sui costi, facciamo attenzione! Facendo così, si avrà una significativa diminuzione di brand awareness pari al 39% ritardando ancora di più il recupero post-emergenza.

Solo da coloro che continueranno a fare pubblicità, i consumatori si aspettano campagne pubblicitarie che diano un messaggio positivo sulla società. Tra le aspettative dei consumatori in questi termini troviamo soprattutto:

– il 77% parlare di come il proprio brand è utile nella “nuova” vita quotidiana

– il 75% comunicare e raccontare come l’azienda si sta muovendo per affrontare e migliorare la situazione attuale

– il 70% utilizzare un tono rassicurante.

 

ATTESE DEI CONSUMATORI VERSO LE AZIENDE

Fonte: foodweb.it

(Imm. di copertina:  Photo_by_visuals_on_Unsplash.jpg)

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