• Home
  • MENTALITÀ
  • PROGETTI
  • BLOG
  • Attività
  • MINDSET Magazine
  • MASTERCLASS
  • About Me
  • Contatti
  • CONSULENZA MARKETING
  • PROGETTO DI COMUNICAZIONE
  • COMUNICAZIONE DIGITALE
Ultimi articoli
  • Come creare pubblicità che colpisce e conquista
  • Perché investire negli eventi fisici?
  • NEW TREND DALLA MILANO DESIGN WEEK
  • ORIZZONTI LUNARI alla MDW25
  • Il SocialARTvertising
Categorie
  • Automotive Trend
  • Design Trend
  • Digital Trend
  • Food Trend
  • Marketing Trend
  • MasterClass
  • Project Case Study
  • Video
© 2017 Thimfy.com - Elite ThemeForest Author. Powered by WordPress

  • Home
  • MENTALITÀ
  • PROGETTI
  • BLOG
  • Attività
  • MINDSET Magazine
  • MASTERCLASS
  • About Me
  • Contatti
  • CONSULENZA MARKETING
  • PROGETTO DI COMUNICAZIONE
  • COMUNICAZIONE DIGITALE
Digital Trend

Il buco nero del web

On martedì, Settembre 24, 2019 | 768

L’online mangia ormai fette di fatturato. Eppure, secondo gli utenti è tutto gratis.

Google, il più grande bazar gratuito del mondo. Questa, almeno, è la percezione dell’utente che, sul proprio computer, chiede a Big G di risovere problemi e trovare risposte. Oppure di cercargli un albergo o un biglietto aereo e i potenti server sono lì a disposizione h24 e 7 giorni su 7, per cercare la soluzione ideale. E a costo zero….

Ma è proprio così? In realtà no. Quella ricerca su Google, al cliente finale, è costata, e anche non poco. Ma il “pedaggio” a Google farà un giro piuttosto tortuoso prima di ricadere sulle tasche dell’utente. Il quale, spesso, non si renderà nemmeno conto di aver indirettamente versato al motore di ricerca una somma cospicua.

 

ph.: Unsplash carl heyerdahl

Dal punto di vista logico, è chiaro a tutti che nessuna azienda (inclusa Google) può sopravvivere senza introiti e che quindi ha bisogno come tutte le imprese di fare utili. Ma se le ricerche sono gratis, da dove arrivano gli incassi di una delle aziende a più alto fatturato del mondo?

Una parte della risposta è: dagli investimenti pubblicitari. Ed è da qui che parte il meccanismo.

LA CATENA DEI PAGAMENTI

Per catturare il cliente, ad esempio, ogni Ota (Online Travel Agency) deve assicurarsi una buona posizione su Google. Per farlo, tra i vari mezzi, ci sono anche le promozioni a pagamento, che assicurano un ottimo posizionamento nella pagina dei risultati. La concorrenza sul motore di ricerca più utilizzato, però è alta. Così per assicurarsi una posizione che consenta di catturare il cliente si devono spendere cifre considerevoli in marketing online. Per potersi permettere investimenti miliardari, le online travel agency devono garantirsi alti introiti: questi ultimi arrivano dalle percentuali richieste ad alberghi, compagnie aeree e in generale a chi immette il proprio prodotto sulla Ota stessa. In altre parole, le cifre pagate per finanziare il marketing online vengono sottratte al fatturato di chi vende il servizio al cliente finale. E il prezzo dovrà adeguarsi al livello necessario per garantire la sopravvivenza all’hotel o alla compagnia stessa.

Dunque, la cifra pagata dal cliente per l’hotel comprenderà, virtualmente, anche la somma incassata da Google per la promozione online.

ph.: Coal Drops Yard

QUANTO COSTA LA COMMISSIONE

Ma quello che accade sul web è molto diverso da ciò che succede con altre forme di intermediazione? Per certi versi si. Anche se è chiaro che tutti i canali necessitano di una remunerazione e, quindi, hanno un costo. Il quale andrà a incidere sulla cifra pagata dall’utente finale.

Insomma, qualche differenza effettivamente c’è. Senza contare che la distribuzione tradizionale è un panorama sicuramente più variegato dei motori di ricerca; e senza calcolare che il passaggio tra distributore e il motore di ricerca stesso rappresenta in fondo una sorta di “gradino” ulteriore della filiera.

Ma la vera differenza, in fondo, è nella percezione dell’utente finale che il più delle volte non ha l’immediata idea di quanto il web possa costare. Un prezzo da pagare che, come è inevitabile che sia, ricade necessariamente sulle tasche dello stesso utilizzatore finale del servizio.

(Fonte ricerca: TTG Italia – Distribuzione Tecnologia)

cover ph.: Unsplash carl heyerdahl

Condividi
0 Tags: digital, google, web

Related Posts

Come creare pubblicità che colpisce e conquista

On giovedì, Maggio 29, 2025 | 1.248

Il metodo di comunicazione TAILOR MADE

On martedì, Gennaio 7, 2025 | 2.533

INNOVAZIONI FUTURE 2024

On lunedì, Gennaio 8, 2024 | 2.015

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

About Me
Giancarlo Rovatti

Il lavoro continua dal 1982. Prima la Pubblicità, poi il Marketing, la Comunicazione Digitale e oggi la Mentalità con progetti strategici personalizzati che portano valore e creano engagement con il tuo target. La cosa più bella del mio lavoro? Vedere un progetto che diventa realtà!

Subscribe & follow
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

    cliccando su ISCRIVITI dichiaro di aver letto e accettato l’informativa Privacy

    MASTERCLASS
    Recent Posts
    • Come creare pubblicità che colpisce e conquista

      Come creare pubblicità che colpisce e conquista

      29 Maggio 2025
    • Perché investire negli eventi fisici?

      Perché investire negli eventi fisici?

      6 Maggio 2025
    • NEW TREND DALLA MILANO DESIGN WEEK

      NEW TREND DALLA MILANO DESIGN WEEK

      15 Aprile 2025
    Categorie
    • Automotive Trend (14)
    • Design Trend (42)
    • Digital Trend (80)
    • Food Trend (51)
    • Marketing Trend (135)
    • MasterClass (8)
    • Project Case Study (116)
    • Video (24)

    Gierre di Rovatti Giancarlo - Via Carlo Marx, 84 - 41012 Carpi (MO) - P. IVA 03310890367

    Privacy PolicyCookie Policy